
Minacce alla sicurezza informatica: quali sono e come difendersi

I cyberattacchi sono diventati sempre più complessi e mirati, sfruttando debolezze nei sistemi, errori umani o pratiche aziendali non sufficientemente protette. Capire quali sono le principali minacce informatiche e adottare strategie per contrastarle è quindi fondamentale per chiunque gestisca una PMI, dagli IT manager ai CISO fino ai CEO.
Questo articolo esplorerà i vari tipi di attacchi, le loro ripercussioni e fornirà indicazioni pratiche su come difendersi dalle minacce informatiche, con un occhio di riguardo alle tecnologie e alle strategie da adottare per proteggere la propria azienda.

Cosa si intende per minaccia in informatica?
Una minaccia informatica rappresenta qualsiasi evento potenzialmente dannoso che possa compromettere la riservatezza, l'integrità o la disponibilità dei dati e dei sistemi informatici aziendali. Le minacce possono essere esterne o interne e vanno da attacchi deliberati a errori involontari:
- Minacce esterne: Sono tra le più comuni e provengono da attori esterni all’azienda, come hacker o gruppi criminali che sfruttano vulnerabilità nei sistemi per accedere ai dati aziendali o interrompere le operazioni. Questi attacchi includono virus, malware, attacchi DDoS, phishing e spear phishing.
- Minacce interne: Possono derivare da dipendenti malintenzionati o da collaboratori che, inconsapevolmente, mettono a rischio la sicurezza aziendale. Questi rischi sono spesso meno visibili ma altrettanto pericolosi. Un esempio comune è un dipendente che clicca su un link di phishing o installa software non autorizzato, facilitando così l’ingresso di malware nel sistema.
Le minacce interne richiedono politiche di sicurezza mirate, come il controllo degli accessi, la formazione continua del personale e il monitoraggio dei sistemi aziendali per rilevare comportamenti anomali.
Le minacce esterne, invece, necessitano di strumenti tecnologici come firewall, antivirus e sistemi di rilevamento delle intrusioni.
Quando è stato lanciato il primo attacco informatico nella storia?
Il primo attacco informatico rilevante nella storia è stato il Morris Worm, lanciato nel 1988 da Robert Tappan Morris, uno studente di dottorato alla Cornell University. L’obiettivo dell'attacco era misurare le dimensioni di Internet, ma il worm si replicò a un ritmo incontrollato, infettando migliaia di computer e bloccando numerosi sistemi.
Il Morris Worm segnò un momento cruciale nella storia della sicurezza informatica, evidenziando quanto i sistemi informatici potessero essere vulnerabili a un attacco. Questo evento portò alla creazione di nuovi protocolli di sicurezza e stimolò lo sviluppo di strumenti per contrastare minacce simili.
Da quel momento, i cyberattacchi si sono evoluti rapidamente, diventando sempre più sofisticati e difficili da rilevare. Se in passato i malware e i virus erano per lo più creati da individui con scopi limitati, oggi molte delle minacce informatiche sono portate avanti da organizzazioni criminali ben strutturate o gruppi sponsorizzati da governi, con obiettivi finanziari o strategici.
Qual è un segnale certo di attacco informatico?
Riconoscere i segnali di un attacco informatico è fondamentale per intervenire in modo tempestivo. Sebbene non sia sempre facile distinguere tra un’anomalia temporanea e un attacco in corso, esistono diversi segnali che possono indicare la presenza di un'intrusione.
Ecco alcuni dei principali segnali che potrebbero indicare un attacco informatico in corso:
- Rallentamenti improvvisi nei sistemi aziendali: Un calo delle prestazioni dei server, delle reti o delle applicazioni potrebbe essere un indizio di un attacco DDoS, che sovraccarica le risorse informatiche per rendere inaccessibili i servizi.
- Comportamenti anomali delle applicazioni: Se le applicazioni aziendali iniziano a comportarsi in modo insolito, con crash improvvisi o frequenti blocchi, potrebbe esserci un malware in azione che sta compromettendo i sistemi.
- Attività di rete insolita: Un improvviso aumento del traffico di rete, soprattutto verso destinazioni sconosciute, potrebbe indicare che i dati aziendali stanno venendo esfiltrati o che un sistema è stato compromesso da un worm o un Trojan.
- Tentativi di accesso non autorizzato: Numerosi tentativi falliti di accesso possono essere un segnale di un attacco di forza bruta, in cui un hacker cerca di indovinare le credenziali per accedere ai sistemi aziendali.
- Blocchi e richieste di riscatto: Un chiaro segnale di attacco è la comparsa di una schermata che richiede un riscatto per sbloccare i dati, tipico degli attacchi ransomware.
In presenza di uno o più di questi segnali, è essenziale agire subito, scollegando i sistemi dalla rete e contattando esperti di cybersecurity.

Quali sono gli attacchi informatici più diffusi?
Le aziende sono costantemente esposte a una vasta gamma di attacchi informatici che sfruttano vulnerabilità nei sistemi, errori umani o procedure di sicurezza inadeguate.
Questi attacchi possono causare gravi danni economici e reputazionali, interrompendo le operazioni aziendali e mettendo a rischio la sicurezza dei dati. Di seguito una panoramica dei principali tipi di attacchi informatici che rappresentano una minaccia:
- DDoS (Distributed Denial of Service): un attacco DDoS sovraccarica i server aziendali con una grande quantità di traffico, rendendo i servizi inaccessibili e interrompendo le operazioni. Questo tipo di attacco mira a causare disservizi, con conseguenti perdite economiche dovute al downtime;
- Spoofing: consiste nel falsificare l'identità di un sistema o di una persona per ingannare le vittime. Gli attacchi di spoofing possono avvenire tramite IP, e-mail o siti web, convincendo le vittime a rivelare informazioni sensibili come credenziali di accesso o dati bancari;
- Cross-Site Scripting (XSS): sfrutta le vulnerabilità nelle applicazioni web per inserire codice dannoso che può essere eseguito nei browser degli utenti. Questo codice può essere utilizzato per rubare dati sensibili, come credenziali o informazioni personali;
- Worm: un malware che si auto-replica e si diffonde rapidamente attraverso le reti senza bisogno dell’interazione dell’utente. Può causare gravi interruzioni operative e danni ai dati aziendali;
- Forza Bruta (Brute Force Attack): questo tipo di attacco tenta di violare un sistema provando ripetutamente diverse combinazioni di password fino a trovare quella corretta. Gli attacchi di forza bruta possono essere devastanti per i sistemi che non implementano una corretta gestione delle password o l’autenticazione a due fattori;
- Cryptolocker: questo tipo di ransomware cifra i file aziendali e richiede un riscatto per decriptarli. Gli attacchi ransomware possono bloccare completamente le operazioni aziendali fino a quando non viene pagato il riscatto, senza alcuna garanzia che i dati vengano effettivamente recuperati;
- Pharming: questo attacco reindirizza gli utenti a siti web fraudolenti anche se inseriscono correttamente l'URL del sito legittimo. Il suo scopo è quello di sottrarre informazioni sensibili, come credenziali e dati finanziari, in modo silenzioso e invisibile per l’utente;
- Trojan: un malware che si presenta come un software legittimo ma che, una volta installato, consente agli hacker di accedere ai sistemi della vittima, rubare dati o installare ulteriori malware. I Trojan possono essere diffusi tramite e-mail di phishing o download da siti non sicuri.
Oltre agli attacchi tradizionali, nel 2024 si assiste a una crescente complessità di nuove minacce informatiche:
- Phishing: questi attacchi continuano a rappresentare una delle minacce più diffuse, con gli hacker che inviano e-mail fraudolente travestite da comunicazioni ufficiali di banche o partner aziendali, inducendo le vittime a fornire informazioni sensibili;
- SQL Injection: inserisce comandi dannosi nei campi di input, come i moduli di login, per accedere o manipolare il contenuto dei database aziendali. Questi attacchi possono compromettere la riservatezza e l'integrità dei dati aziendali;
- Man-in-the-Middle: in un attacco MitM, un hacker intercetta le comunicazioni tra due parti per rubare informazioni sensibili come credenziali di accesso o dati finanziari. Questo tipo di attacco è particolarmente pericoloso quando avviene su reti Wi-Fi pubbliche o non protette;
- Zero-Day Exploits: gli attacchi zero-day sfruttano vulnerabilità sconosciute nei software, attaccando i sistemi prima che gli sviluppatori possano rilasciare una patch di sicurezza. Questi attacchi sono particolarmente difficili da prevenire e possono causare gravi danni;
- DNS Tunneling: Questo attacco sfrutta le richieste DNS per trasferire dati rubati attraverso canali nascosti, aggirando i firewall e altri sistemi di sicurezza tradizionali;
- Supply Chain Attacks: colpiscono fornitori o partner di un'azienda, compromettendo i loro sistemi per infiltrarsi nei sistemi aziendali. Questo tipo di attacco sta crescendo a causa della sempre maggiore interconnessione digitale tra aziende e fornitori;
- Drive-by Download: in questo caso il malware viene installato automaticamente sul dispositivo della vittima semplicemente visitando un sito web compromesso. Questi attacchi sono particolarmente subdoli, poiché non richiedono alcuna azione diretta da parte dell'utente;
- Ransomware-as-a-Service (RaaS): i cybercriminali offrono strumenti e servizi di ransomware a terzi, consentendo anche a hacker meno esperti di lanciare attacchi devastanti. Questo modello ha facilitato la diffusione di attacchi ransomware su scala globale.
Quali sono le ripercussioni di un attacco cyber?
Le conseguenze di un attacco informatico possono essere devastanti e si suddividono principalmente in tre categorie: economiche, reputazionali e operative.
Ripercussioni economiche
Gli attacchi informatici possono comportare ingenti perdite economiche. Questi costi includono il ripristino dei sistemi, il pagamento di eventuali riscatti (in caso di attacchi ransomware), e le spese per consulenti di sicurezza. Inoltre, le PMI possono subire perdite indirette come la riduzione delle vendite a causa dell’inaccessibilità dei servizi o la perdita di clienti.
Ripercussioni reputazionali
Un attacco informatico può minare gravemente la fiducia dei clienti, soprattutto se i loro dati personali o finanziari vengono compromessi. La perdita di reputazione può portare a una diminuzione del business e a danni a lungo termine alla credibilità dell’azienda.
Ripercussioni operative
Dal punto di vista operativo, un attacco informatico può paralizzare le attività aziendali. Le interruzioni dei sistemi, la perdita di dati critici e il blocco dei server possono interrompere la produzione e l'erogazione dei servizi, con impatti negativi sulla produttività aziendale.
Come difendersi dalle minacce informatiche?
Per difendersi efficacemente, è necessario adottare un approccio a più livelli che combini soluzioni tecniche, buone pratiche aziendali e strumenti avanzati.
Soluzioni tecniche
Tra le soluzioni tecniche che le aziende possono adottare troviamo sicuramente:
- Firewall e sistemi IPS: monitorano il traffico di rete e bloccano tentativi di intrusione.
- Antivirus e antimalware: proteggono i sistemi da virus, Trojan e altri malware.
- Crittografia: protegge i dati sensibili rendendoli illeggibili agli hacker.
Buone pratiche aziendali
Le buone pratiche aziendali sono spesso sottovalutate, ma in realtà costituiscono la prima barriera contro le minacce informatiche:
- Formazione del personale: educare i dipendenti sulle minacce come il phishing e lo spoofing è essenziale.
- Gestione delle password: l'uso di password forti e l'implementazione dell'autenticazione a due fattori possono ridurre il rischio di attacchi di forza bruta.
Strumenti avanzati
La tecnologia mette a disposizione strumenti sempre più avanzati per difendersi, come:
- AI e machine learning: Rilevano comportamenti anomali e minacce prima che possano causare danni.
- Monitoraggio continuo: Il SOC (Security Operations Center) fornisce un monitoraggio 24/7 delle infrastrutture IT, rilevando eventuali compromissioni in tempo reale.
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